Resuscita
Resuscita in me
embrione di vita,
scandalo non fai se mi inebri.
Asporta il mio nodo invisibile
amputa la cancrena mai marcia
sposta gli avvoltoi verso altre carcasse
scorticami la pelle dagli ultimi digiuni
tranciami gli artigli
che aggrapparmi più non debbo.
Tagliami le code residue
monca gli uncini che più non agganciano
spezza lo scudo
che difesa più non devo.
Alzami ma sorreggimi,
le alture non conosco
e attendi
l’abitudine al nuovo devo,
suggeriscimi la vita
come scolara modello imparerò.
Sanami nel profondo invaso
restituiscimi piedi intatti
che il nuovo cammino debbo iniziare
ridammi pelle d’infanta
piaghe non più dovranno tatuarla
lisciami le mani
per carezzarne altre
aperte a me non più a pugno.
Conducimi passeri allegri
ad insegnarmi il canto
che cancelli i lamenti,
riportami fattezze d’infanzia
come tempo brutto mai fu
nella giovinezza defraudata,
sfiora le mie unghie tonde
che ora il liscio dovranno palpare.
Vestimi, senza strascichi.
Consegna il mio scudo rotto
ad altre guerriere costrette,
alitami sussurri mai uditi
e le mie labbra
nel sorriso rimarranno
come ritratto eterno
del mio volto nuovo.
Di gioia s’adornerà
e tale resterà.
Come flash senza scadenza.
Roma 19 settembre 2017 ore 16,20
In libreria
sfogliando un libro
che pretende di insegnarci la felicità