Io desidero​ di A. Porrino

Io desidero​

Io desidero la mia terra altra
l’eletta per scelta,
io desidero una casa in pietra e travertino
con un pergolato di lillà
ed un piccolo giardino di fiori stagionali,
un quadrato d’orto
per profumi di salvia e rosmarino,
io desidero un sentiero di cipressi
che conduca alla mia dimora
senza recinti,
io desidero che il panorama scelto
possa vederlo anche mentre mi lavo i denti,
io desidero giorni rosei
d’albe perenni,
io desidero continuare ad avere l’uso delle gambe
per il mio cammino nuovo
e delle mani
per carezzare guance rosate
e degli occhi
per poter guardare solo il bello
oscurato mai più
dalle bende del persecutore.
Io desidero indossare cappelli vivaci
e bracciali dai ciondoli tintinnanti,
io desidero gustare i miei cibi salutari
contadini nelle zuppe
tradizionali nelle paste di sughi familiari,
io desidero lenzuola profumate di bucato
ogni sera che mi ci riposo
candele accese quando scrivo
e la mia musica selezionata
compagne di sere ispirate,

io desidero viaggiare per luoghi dal fascino intatto
tra cottage e piccoli conforti
passeggiando tra le sopravvivenze di borghi intoccati
per brughiere e scogliere
a chiacchierare con i depositari di storie
e di storia,
io desidero che la mia amica ispirazione
continui a volermi bene
visitandomi ogni dì di vita
per non privarmi della mia penna consolatrice.
Io desidero bramare sempre più il tabernacolo
celletta d’amore puro
dove ogni dì mi rifugio per trovare consolazione
forza d’amore eccelso
che lascio lacrimando
per non poter restare con Lui
nella notte della terra,
io desidero continuare a tenere tra le mie mani il rosario
grani di protezione e sostegno
che alla notte pure stringo
per sentirmi amata,
io desidero terminare il mio pranzo
con dolci di pasta di mandorle
e scaldare l’inverno
tra tisane d’erbe scelte e torte di mele e cannella
timballi fumanti di forno
cioccolatini all’arancia rimasti dal natale
e crepes con nutella che mi ricordano il freddo della Normandia,
e festeggiare la primavera
con picnic da bicchieri di cristallo e risotti ai fiori,
e gelati cremosi a soddisfare l’estate
con insalate di pesce e frutta ghiacciata,

e zuppe di zucca
per uniformarmi al colore dell’autunno.
Io desidero spruzzare i miei abiti di essenza alla lavanda
per risentirne la Provenza,
io desidero ogni sera spargermi di talco
odore d’infanzia pura,
io desidero continuare a provare piacere
per i libri che leggo
i film che vedo
gli stupori che di rado arrivano
i sorrisi che pochi offrono,
io desidero avere il tempo
tutto
per deliziarmi ancora della presenza di mia figlia
rifugiarmi nei suoi occhi giocosi
entrare nel suo sorriso di radiosità
ed ascoltare le sue parole per me che sono armonie.
Ma
per ultimo
cos’è che davvero io desidero?
Diamine,
una carezza.

Chianciano, parco delle terme, 16 agosto 2017 ore 10,30
mentre ascolto gli altri
narrare la loro serata di ferragosto ai vicini di panchina
ed esserne ancora contenti
perché è così che l’avevano desiderata

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