Adelaide Labille, pittrice, fine settecento
L’Accademia alle donne
Dovette dimostrare dinanzi ad una corte di essere lei a dipingere i suoi quadri e non il suo uomo, pittore di discreta notorietà. Lei lo superava di gran lunga, ciò nonostante fu lui a continuare ad avere committenze. Adelaide però riuscì ad avere riconoscimenti e a creare quanto e come voleva. A lei si deve l’uso del pastello e il miglioramento della tecnica miniaturistica, tanto in voga in quei tempi. Ma gli ostacoli non mancarono neanche con la notorietà. Sapevano tutti che desiderava ardentemente fondare una Accademia di Belle Arti prettamente femminile così, in cambio della sua rinuncia ad incarichi di vario genere che meritava, ottenne che le venisse concessa l’apertura di questa Accademia in cui lei accolse giovani artiste talentuose. Le portava con sé al Louvre per ammirare dal vivo l’arte e parlare loro di quelle tecniche pittoriche.
Ma, con la sua morte, morì anche la tanto amata Accademia femminile, e quasi tutte le sue opere sono andate disperse.