Flora Tristan, la prima femminista della storia, fine 700 metà 800
In questi quarant’anni ho vissuto molti secoli
È stata indubbiamente la prima femminista della storia non sapendo di esserlo, lei seguì soltanto il suo istinto di ribellione alle schiavitù cui le donne erano soggette. Fu costretta a sposare un uomo che non amava, subì quella vita matrimoniale fino a quando lui, bevendo, iniziò a sfogare su di lei i residui dell’alcol. Scappò di casa con suo figlio e andò a fare la domestica presso una famiglia nobile. Li accompagnava anche nei loro viaggi e fu allora che Flora vide che la condizione femminile era più o meno simile anche in altre parti del mondo.
Disgustata e stanca, decise di sfruttare quei viaggi per parlare, ovunque andasse raccontava ciò che aveva visto ed esortava a cambiamento, e non lo faceva soltanto verso le donne ma anche verso gli uomini, persino nelle bettole lei andava a parlare dei cambiamenti che la società doveva avere nei confronti delle donne, persino a quegli uomini che erano lì ad ubriacarsi. Il marito non si arrese e, la rabbia verso la notorietà che Flora stava acquistando, lo accecò. Un giorno, dopo averla pedinata per tanto tempo, tentò di ucciderla. Non ci riuscì, fu arrestato e condannato. Lei continuò a parlare per strada, a scrivere, a discutere.
Continuò a lottare per far capire che tra i sessi ci doveva essere parità, di diritti e di doveri, non più lo scavalcamento dell’uno sull’altro. Si travestiva da uomo quando doveva intrufolarsi in quegli ambienti esclusivamente maschili, per poi essere cacciata non appena veniva scoperta, ma almeno era entrata e qualche parola l’aveva detta, sperava che forse su qualcuno avrebbe fatto effetto, almeno tentava di scuotere i dormienti abitudinari.
Una vita così era molto faticosa, il suo corpo non resse a lungo.
Il suo funerale fu pagato dalle tante donne operaie e casalinghe cui lei aveva parlato, altre riuscirono a racimolare il denaro sufficiente per far erigere una statua che la ricordasse a tutti, per la strada, là dove lei aveva portato avanti le sue battaglie atte ad ottenere il raggiungimento della parità di diritti tra uomo e donna. Da allora il femminismo ha continuato sempre la sua strada, nessuna difficoltà pratica, burocratica, violenta, minacciosa ha fermato la giustizia che doveva portare le donne alla parità.
Ha cambiato parole, gesta, ma l’intento mai.
Insomma anche il femminismo si è adeguato ai tempi e alle mode, rimanendo però coerente all’obiettivo.